Cieli fiammeggianti, un libro della collana Memorie di Ferro
Questa seconda edizione di “Cieli fiammeggianti” è notevolmente arricchita di particolari e significativi approfondimenti; tanto nella narrazione storica quanto sull’impiego nucleare del Nike-Hercules, sul suo ruolo “anti-missile” e su quello superficie-superficie.
Avvalendosi di documenti degli archivi statunitensi e della NATO declassificati nel 2017.
Grazie a ciò si è tolto il velo su un’ampia prospettiva delle strategie politiche e militari del blocco occidentale durante la Guerra fredda (1947-1991).
Strategie che hanno talvolta surriscaldato, talvolta sedato, i rapporti tra Est e Ovest.
Il filo conduttore porta sino al sistema missilistico “Spada” dislocato a partire dal 1983, e al progetto di sperimentazione spaziale San Marco.
Accanto ad essi il ruolo degli intercettori pilotati, dell’F-104 in particolare.
Il libro affronta infine le “leggende metropolitane” che tuttora accompagnano l’ancor ridotta conoscenza del periodo storico; periodo in cui l’uomo ha prodotto armi capaci di distruggere l’umanità.
Nella seconda metà del secolo, le forze della NATO schierarono centinaia di missili a difesa dei confini Europei lungo tutta la Cortina di Ferro.
Confini territoriali ed ideologici, che nel 1946 il premier inglese Winston Churchill aveva qualificato come “cortina di ferro”.
La definizione era il simbolo stesso della divisione creatasi dopo la seconda guerra mondiale.
Il sistema missilistico Nike
Il sistema superficie-aria Nike ebbe un ruolo primario nello schieramento esteso dalla Norvegia alla Turchia; per un breve periodo con il missile Ajax, poi e ben più a lungo, con l’Hercules, di maggior gittata ed armato anche con carica nucleare.
I missili Nike potevano contrastare con grande efficacia eventuali attacchi di aerei nemici; lanciati da postazioni fisse e teleguidati da terra.
Furono gli Stati Uniti a progettarlo, ma venne poi adottato in varie parti del mondo.
Nell’occidente europeo, tra la fine degli anni Cinquanta ed i primi anni Sessanta, furono costruite 106 basi.
Nel Nord est d’Italia ne sono state attivate dodici, in sette delle quali gli Hercules erano armati anche con teste di guerra nucleari.
Base Tuono è l’unica testimonianza storica ne rimane in Europa; a 1.600 metri di quota, nel comune di Folgaria, in Trentino.
Si tratta di un riallestimento museale riconosciuto dall’Aeronautica Militare e realizzato con apparati e strumentazioni originali.
Missili, radar e dispositivi elettronici, parzialmente mimetizzati tra le foreste di abeti che circondano Base Tuono, ora documentano le drammatiche tensioni vissute nei lunghi anni della Guerra fredda e quindi un importante quanto assai poco conosciuto capitolo della recente storia d’Italia.
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