Bentornati a tutti i lettori della rubrica Mercoledì Storia.
Oggi vi vogliamo portare sulle Dolomiti con un itinerario storico escursionistico che unisce il piacere di una camminata immersi nella natura con la scoperta di camminamenti, trincee e postazioni risalenti alla Grande Guerra.
Buona lettura e buona escursione!
- Itinerario a cura di Mario Busana:
- Difficoltà: media E
- Dislivello complessivo: 450 m
- Tempo di percorrenza: 4 ore
- Segnavia CAI: n. 101, n.105
- Periodo consigliato: da fine giugno a settembre
Le Dolomiti di Sesto, come gran parte dei gruppi dolomitici, dal 26 giugno 2009 sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO grazie alla loro bellezza e unicità paesaggistica e all’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.
Alle dolomiti di Sesto appartengono le celebrate Tre Cime di Lavaredo, meta ogni anno di migliaia di turisti e di escursionisti provenienti da tutto il mondo. Sulla loro sommità passa il confine tra la regione Veneto e l’Alto Adige, nel 1915 passava il confine tra l’Italia e l’Impero Austroungarico.
Le Tre Cime sono raggiungibili attraverso numerosi sentieri, nella zona si trovano tre rifugi, due di proprietà del Club Alpino Italiano (CAI), il Rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo q. 2320 m nel versante veneto e il Dreizinnenhütte – Rifugio A.Locatelli S.Innerkofler q. 2405 m nel versante altoatesino, uno di proprietà privata, il Rifugio Lavaredo q. 2344m.
L’itinerario proposto è molto frequentato fino al rifugio Locatelli – Innerkofler, soprattutto nel mese di agosto, la seconda parte invece non presenta problemi di eccessiva frequentazione.
Il punto di partenza è il rifugio Auronzo, q. 2320 m, situato in prossimità dei ghiaioni meridionali delle Tre Cime, raggiungibile in automobile da Misurina percorrendo la ripida strada asfaltata a pagamento.
Il rifugio appartiene alla Sezione CAI di Auronzo, venne distrutto nella prima guerra mondiale; fu ricostruito nel 1925 e dedicato al Principe Umberto, nel 1946 venne intitolato alla guida di Auronzo Bruno Caldart, caduto sulla Piccola di Lavaredo.
Fu distrutto da un incendio nel 1956, venne ricostruito nel 1957 con la struttura attuale.
Chi volesse raggiungere il rifugio Auronzo a piedi, sempre da Misurina, può percorrere la strada asfaltata con l’indicazione “Tre Cime di Lavaredo”, direzione N, si arriva in breve al bel laghetto “de Antorno”, q. 1866 m, si prosegue sempre su strada asfaltata e poco prima del casello per il pagamento del pedaggio, q. 1851 m, si prende la stradina sterrata sulla destra, direzione E, segnale di divieto, sentiero CAI n. 119, si ignora un bivio sulla destra e si prosegue, ora su sentiero, fino ai pressi della Forcella di Longeres dove si incontra la strada asfaltata a pagamento che si percorre in ripida salita e con un ultimo strappo si arriva finalmente al rifugio Auronzo.
C’è anche un servizio di autobus che collega Misurina con il rifugio Auronzo.
Dal rifugio Auronzo si prende la stradina militare costruita durante la prima guerra mondiale, ora sentiero n. 101, direzione E, pianeggiante, sulla destra il vicino gruppo dei Cadini di Misurina dietro le Marmarole, a sinistra il versante meridionale delle Tre Cime di Lavaredo, sotto di noi la Valle d’Ansiei con il paese di Auronzo e l’omonimo lago.
In breve si arriva alla chiesetta dedicata a Santa Maria Ausiliatrice, è un ex cappella militare costruita durante la prima guerra mondiale e ricostruita nel 1964, nei pressi della quale sono presenti due lapidi di soldati della Grande Guerra, e un cippo dedicato all’alpinista – esploratore viennese Paul Grohmann, che nel 1869, assieme alle due guide Paul Salcher e Franz Innerkofler salì per primo la Cima Grande di Lavaredo.
Si prosegue sempre su stradina – sentiero, sulla sinistra si può ammirare il vertiginoso “Spigolo giallo” anticima della Piccola di Lavaredo, reso famoso dall’impresa del triestino Emilio Comici, che completò la prima ascensione, assieme a Mary Varale e a Renato Zanutti, il 2 e il 7 settembre 1933.
Si lascia sulla destra il rifugio Lavaredo, q. 2344 m, costruito nel 1954 sui Piani di Lavaredo, la strada – sentiero comincia a salire, si lascia sulla destra il bivio con il sentiero n. 104 e con una serie di tornanti si raggiunge la panoramica Forcella Lavaredo, q. 2454 m, sovrastata, a sinistra dalla poderosa mole delle Tre Cime, qui vicinissime e a destra dalla Croda di Passaporto.
Il 25 maggio 1915 dalla Forcella Lavaredo cinque colpi dei pezzi di artiglieria italiana, qui piazzati, colpirono e incendiarono il rifugio Tre Cime, l’attuale rifugio Locatelli – Innerkofler.
Qui passa il confine tra Veneto e Alto Adige.
Il panorama dalla Forcella è vastissimo, a sinistra la turrita Rocca dei Baranci, davanti la Torre di Toblin, il Rifugio Locatelli – Innerkofler a destra il Paterno.
Da qui ci sono due possibilità: la prima è quella di seguire, in discesa, il sentiero principale n. 101, la seconda invece è quella di percorrere una traccia evidente, non segnata, che percorre i ghiaioni del monte Paterno, parallela al sentiero ma una trentina di metri più in alto.
Si sconsiglia la seconda possibilità a causa dell’incertezza del percorso e dei sassi che si possono muovere causando situazioni di pericolo per chi percorre il sentiero sottostante.
Il sentiero n. 101 entra nel Parco Naturale delle Dolomiti di Sesto, scende per una cinquantina di metri di dislivello, più avanti prosegue con continui saliscendi, si riprende a salire dapprima dolcemente e poi con un ripido strappo finale di arriva al rifugio Locatelli – Innerkofler, q. 2405 m.
Fu eretto dalla sezione Hoch Pustertal del Deutscher und Oesterreichischer Alpenverein, distrutto nei primi giorni di guerra dalle truppe italiane perché nascondeva, con l’insegna della Croce Rossa, munizioni che, scoppiando sotto i colpi di cannone, lo incendiarono, fu ricostruito nel 1923, ampliato nel 1935, appartiene al CAI di Padova.
Il rifugio in origine era dedicato solo ad Antonio Locatelli, nato a Bergamo nel 1895 e pioniere dell’aeronautica militare, nel 1918, in compagnia di Gabriele d’Annunzio sorvolò Vienna, fu decorato con 3 medaglie d’oro al Valor Militare.
Morì nel 1936 in Etiopia in un incidente aereo.
Sul lato N – E del rifugio è stato eretto nel 1997 un cippo in pietra in ricordo della guida di Sesto Sepp Innerkofler, che porta la seguente iscrizione: “ zona perimetrale della Dreizinnenhutte (1883 – 1915) ricomposta a ricordo di Sepp Innerkofler suo ultimo gestore”.
Il panorama dal rifugio sulle Tre Cime di Lavaredo è quello più conosciuto e più fotografato, da sinistra a destra si distinguono la Piccola, la Grande e la Ovest. Sulla destra si distinguono il Cristallo e la Croda Rossa d’Ampezzo, a sinistra il Paterno.
Dal rifugio Locatelli – Innerkofler si prende il sentiero n. 105, in discesa, Alta Via delle Dolomiti n. 4, direzione S, che parte davanti al rifugio, si scende in modo deciso fino ai 2182 m del Pian da Rin, in prossimità delle sorgenti del torrente Rienza.
Attraversato il Pian da Rin si riprende a salire, ripidamente, si attraversa la Grava Longa, superata la salita ripida si prosegue con piacevoli saliscendi fino ad arrivare a Col Forcellina, q. 2232 m, dove si lascia sulla destra la Capanna dei Pastori, in prossimità di piccoli laghetti; sopra di noi, a sinistra, l’imponente parete N della Cima Ovest di Lavaredo e del Sasso di Landro.
Si prosegue sempre sul sentiero n. 105, si attraversano i ghiaioni basali delle Tre Cime, arrivando così alla Forcella Di Mezzo, q. 2315 m, dalla quale, in breve, su terreno quasi pianeggiante si ritorna al rifugio Auronzo, q. 2320 m, punto di partenza dell’escursione.